Innovazione e semplificazione dei processi sono vantaggi che le PMI in futuro potranno trarre dall’implementazione della AI generativa. La crescita della GenAI secondo una recente indagine di McKinsey avrà un impatto economico devastante da qui al 2030, con un valore aggiunto annuo compreso tra i 2,6 e i 4,4 trilioni di dollari nel periodo, definendo i potenziali di produttività del manifatturiero del futuro. Intanto, applicazioni e modelli come ChatGPT, Midjourney, Stable Diffusion e molte altre, hanno già mostrato al mercato le capacità quasi preternaturali dell’AI generativa, catturando l’attenzione delle persone.

Quello a cui le aziende non sono però ancora pronte è affrontare in maniera adeguata i rischi connessi alle tecnologie di GenAI, legati in primo luogo alla sicurezza informatica e alla integrità e qualità etica dei dati con cui vengono addestrate. Al fine di realizzare a pieno le enormi potenzialità delle AI generative è infatti fondamentale farne un utilizzo consapevole, in linea con lo sviluppo etico, responsabile e sostenibile dell’AI a cui punta l’UE con il regolamento dell’AI Act.

In tempi di Transizione 5.0, insieme ai temi di sostenibilità ed efficienza energetica, mantenere la centralità del contributo dell’uomo deve essere un punto fermo anche nello sviluppo dell’intelligenza artificiale generativa. Questa va infatti integrata come strumento atto a potenziare e amplificare la creatività umana, migliorando i prodotti e insieme le condizioni di lavoro e la qualità di vita delle persone, senza mai prescindere dall’importanza del giudizio e dell’intervento dell’uomo.

Non è quindi facile capire oggi fin dove il potere della AI generativa possa arrivare. Le AI generative stanno già rivoluzionando il modo in cui i contenuti vengono creati, accelerando e semplificando i processi nella generazione di testi, immagini, codice di programmazione e idee, spingendo l’innovazione e l’ottimizzazione dei prodotti nel campo dell’ingegneria, in ambito hardware e software. La GenAI porta in tal senso incrementi di produttività e nuovi livelli di automazione in tutti i processi, dal marketing alla progettazione e fino al supporto clienti e alle attività di post vendita di prodotti e servizi. Contribuendo altresì a creare esperienze personalizzate sempre più aderenti alle esigenze e alle richieste di utenti e utilizzatori.

Una adeguata implementazione della GenAI richiede quindi in primo luogo una chiara definizione degli obiettivi che si intende conseguire con la tecnologia, utilizzando ad esempio l’AI per creare contenuti di marketing, per automatizzare la produzione di immagini, video e testi o agevolare il processo di innovazione all’interno degli uffici tecnici.

Poiché l’AI generativa si basa sui dati con cui viene addestrata, la tecnologia è soggetta a una ottimizzazione continua, per cui è essenziale porre regolarmente attenzione alla qualità dei contenuti generati, intervenendo all’occorrenza sui parametri per apportare un progressivo miglioramento degli algoritmi. Fondamentale è quindi utilizzare dati e informazioni di qualità, aggiornati e pertinenti, da cui dipende direttamente la bontà dei risultati ottenuti. Dal momento che le AI possono inoltre riflettere pregiudizi nei dati con cui vengono addestrate, è cruciale controllare e nel caso eliminare eventuali bias, valutando la dimensione etica dei dati stessi, evitando che l’AI possa generare ad esempio contenuti offensivi, forieri di disinformazione o in violazione della proprietà intellettuale. I contenuti generati in maniera automatica richiedono quindi sempre la supervisione umana, onde assicurarsi che siano pertinenti, di valore e conformi agli obiettivi perseguiti.

Occorre dunque tenere sempre molto ben presente il principio basilare per cui l’AI è solamente uno strumento complementare, seppure incredibilmente potente, che deve servire ad amplificare le peculiari e uniche potenzialità del pensiero creativo dell’uomo. E che solo il tocco umano può infondere ai contenuti quella qualità, personalità e calore che sono prerogative non riproducibili del complesso universo sensoriale dell’esperienza umana.